Anche se in realtà l’ho sempre preferita, da quando Maia è nata ero passata al digitale, tanto comodo, tanto carino, tanto veloce, ma … tanto, anzi troppo! Troppe foto! Mille, in migliaia di cartelle, in tutte le posizioni, momenti, scoperte (scoperte di Maia, ma anche nostre su cosa è avere un figlio), in tutti i dischi del computer (che in realtà per noi è solo uno perchè usiamo linux), tante tante tante che non riesco a trovarle, non hanno un ordine, e per di più di buone ce ne sono poche! È che è cosi alla mano fare le foto col digitale, le facciamo tutti, tante che qualcuna deve venire bella! per forza! invece no. Invece di mille foto del compleanno alla fine non ne abbiamo quasi nessuna…
E sono tornata alla pellicola, voglio avere gli album. Certo che con il digitale uno può sempre fare il cd e portarlo a stampare, (ma anche se stampano in carta fotografica sono sicura che non è lo stesso che la stampa da un negativo pellicola, non sono sicura di cosa ne sarà dei colori tra cinque anni, anzi, quelle digitali stampate che ho da cinque anni sono scolorite…), ma per di più mi propongo di scegliere le migliore, ritoccarle, ecc, ecc e poi alla fine rimangono nel pc (certo qualcuna va a finire nel web ed è questa la ragione per cui non butto la digitale ma anzi la continuo a usare!), e alla fine Maia ha fatto un anno e non abbiamo foto "reali" per fare un suo album…
Ho preso una scelta estrema: macchina compatta con pellicola, 400 asa colore. Niente digitale, niente FM2 nikon ma la macchina più semplice che c’è, tipo quelle che mi hanno regalato quando avevo 8 anni, ma stavolta con il flash!! sì, ci voglio pure il flash, niente tirare la pellicola, illuminare, cercare la fonte di luce. No! voglio le foto della mia bambina, come una semplice mamma che vuole congelare ogni momento della loro scoperta in questo gioco che si chiama vita!
Ah, è un’altra cosa: voglio che quel congelare sia un momento speciale, in cui ci si concentra per quello. Ho sentito che con il digitale si fanno tante foto che alla fine l’esperienza diventa fare la foto e non l’esperienza in sè stessa! Cioè alla fine salire sull’albero perde il suo incantesimo e diventa "lafotosullalbero" e ci dimentichiamo del gusto del legno, delle foglie, o pure la paura di vedere quell’esserino fare delle cose che fino a qualche secondo fa lo credevamo impossibile.
Sono tornata alla pellicola per godermi quei momenti e anche per godermi quelle fotografie!