Maia e il suo primo micro-nido

Anche se ci sarebbe piaciuto tenere a casa Maia fino ai tre anni la mancanza di nonni, zii e cugine con figli, il bisogno della mamma di avere un po’ di spazio per i suoi progetti personali (lavoro, studio) e il costo di una baby sitter a domicilio ci ha fatto pensare ad una soluzione alternativa. Alla fine abbiamo trovato una via di mezzo che ci convince abastanza: il micro-nido. È un piccolo nido gestito da una mamma- educatrice con un massimo di quattro bambini, delle volte anche di più ma qui in Piemonte sono quattro. Quello che abbiamo scelto noi fa parte del progetto "Mamme di giorno" dell’associazione "La Cicogna" ed è convenzionato col Comune. Quest’anno apre un micro-nido nella loro sede e Maia inizierà lì il suo percorso. Loro seguono la pedagogia steineriana per cui pochi stimoli, giocatoli solo di materiali naturali, seguono i ritmi dei bambini. Anche se il micro-nido apre a settembre abbiamo avuto già due riunioni, ci hanno presentato l’educatrice e anche gli altri genitori, e cosa non meno importante abbiamo visto giocare i bimbi tutti insieme per terra mentre noi chiacchieravamo.

Un’altra cosa interessante sono i pasti: siccome non si può cucinare sul posto le mamme devono portare il mangiare, per cui si è deciso di cucinare a turni, così invece di dover cucinare tutti i giorni per uno si cucina ogni tanto per tutti i bimbi e il menù si decide insieme. Abbiamo anche deciso che deve essere tutto biologico e si è parlato di menù vegetariano.

Dal punto di vista economico essendo convenzionato con il Comune si paga a fasce, l’unica cosa è che normalmente uno paga i 300 euro della fascia più alta e poi il Comune rimborsa, ma ovviamente passa un bel po’ di tempo prima di riavere i soldi, mentre La Cicogna ha trovato un metodo interessante: si paga a loro quanto si deve (prima fascia 100, seconda fascia 150, terza fascia 300) e poi il Comune rimborsa direttamente a loro, anche se per fare questo l’Associazione chiede un prestito per cui bisogna pagare tutti i mesi 5 euro di spese. A noi ci è comodo perchè pagare tutti i mesi 300, anche se poi ritornano, sarebbe un colpo per la nostra precaria economia familiare.

Ovviamente parlo di un tempo breve, tutte le mattine dalle 8.30 alle 13.30.

L’inserimento è molto più lento di quello di un asilo nido normale: qui la prima settimana la mamma va con il bambino tutto l’orario fino all’ora di pranzo, la seconda  settimana lo va a prendere un po’ prima e la terza settimana non c’è ma deve essere nelle vicinanze… per cui alla fine l’inserimento dura intorno alle tre settimane.

Tra l’altro La Cicogna organizza micro-nidi nelle case delle mamme, per cui se quattro mamme si mettono d’accordo e mettono a disposizione una casa possono contattarle per trovare un’educatrice e creare il micro-nido.

Vediamo come va, si inizia a settembre, per adesso Maia gioca con i bambini e si vede contenta, io mi sento più tranquilla perchè sono solo quattro, seguo da vicino il mangiare e l’educatrice è una mamma con i titoli per farlo, anche quello per me è importante.

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One Response to Maia e il suo primo micro-nido

  1. mina says:

    ciao cari,
    lorenzo si sta avviando verso il nido comunale. forse.
    i sono ipercritica adesso vedremo.
    ma lo facciamo un meeting di piccolini così ci vediamo anche noi?
    bax
    mina

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