Inserimento…nella disperazione

Siamo al nono giorno di inserimento al nido e sono sempre più
disperata.

A parte il fatto che non ho scelto di fare l’educatrice e quindi
essere al nido tutti i giorni lo trovo di un noioso incredibile, Maia
ha deciso che neanche a lei piace quel posto senza di me e quindi
dopo poco che vado via si mette a piangere disperata e il mio
telefono suona per farmi tornare indietro. Oggi dopo quindici minuti,
normalmente non più di mezz’ora. Per farvi capire quanto
difficile sia la situazione vi racconto che settimana scorsa scendo,
dovendo tornare dopo un’ora, trovo un centro estetico e mi viene in
mente: "la ceretta! domani torniamo alla scuola di nuoto e io
sembro una tedesca…magari c’è posto proprio adesso!" e
c’era posto! eccomi li con la gamba in su, piena di cera e il
telefono che suona, rispondo e sento gli strilli di Maia e la voce
dell’educatrice disperata che mi chiede di tornare in fretta. Mezza
ceretta.

Oggi la bambina compie i suoi undici mesi, quindi non è
tanto tanto piccola, cioè forse si ma per quello che vediamo
in questa società è abbastanza normale che alla sua età
cominci il nido. E poi il nostro nido è steineriano, massimo
quattro bimbi, e adesso sono solo in due, tempo breve, un
appartamento carino, tutto di legno, l’ educatrice peruviana li parla
nella stessa lingua che la mamma… invece Maia non vuole. E come le
faccio capire che è la migliore soluzione che c’è? Si
va al nido in bici, per la pista ciclabile costeggiando il fiume, è
vicino la facoltà di mamma e costa solo 150 euro?

Oggi ho un sacco di dubbi, ho scelto di starle vicino tutti questi
mesi cosi diventava indipendente e invece anche se cammina mi si
attacca alla gamba e non c’è forma di staccarla.

L’altro problema è che non vuole mangiare niente, anzi
vuole mangiare solo prosciutto cotto e i grissini di suo papà.
Ma sullo svezzamento ancora non ho scritto niente solo perchè
ancora non abbiamo nessun tipo di "maiahowto" che possa
aiutare, anzi siamo molto confusi e frustrati. Giorni interi dietro
frutta e verdura biologica, carne senza ormone, ecc, ecc e tutto
assolutamente tutto va a finire nel secchio dell’organico (che non è
lo stomaco di Maia). Mi aveva detto un’ostetrica e anche una
nutrizionista dietologa (la nonna) di non preoccuparmi molto del
mangiare, (cioè insegnarle gli orari del mangiare, i riti, il
momento di incontro ma se non mangia molto non importa perchè
ha il seno), che iniziato il nido si sarebbe messa anche lei a
mangiare insieme agli altri bimbi, invece non se lo sogna, sputa
tutto. Continua l’allattamento al seno e io inizio a chiedermi se non
sarebbe ora di prendere misure drastiche smettendo completamente.

Ho un sacco di dubbi, ho veramente bisogno di ripartire con una
mia vita, non che questa non lo sia, anzi sono felice come mai
insieme a Maia, ma ho bisogno di ossigeno, di pensare al fallimento
di Lehman, di andare ai funerali di Abdul Salam Guibre a Milano, di tradurre un articolo
sulla Bolivia… ma come si fa a fare capire tutto questo a una bimba
di undici mesi?

 

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One Response to Inserimento…nella disperazione

  1. manu says:

    a volte uno si domanda se tutto questo essere “alternativi” faccia più bene o male ai piccoli…

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