Caduta!

Prima o poi doveva succedere, non sta mai mai ferma e non ascolta niente, già va bene che il colpo sulla testa è arrivato a
quasi diciannove mesi, dopo nove di terremoto su due piedi.

Era su una sedia accanto a me che
cercavo di mettere sul mio book fotografico delle stampe colori
quando è letteralmente volata dando la testa per terra. Il pianto è
finito solo quando le ho dato i granuli di arnica che si prende ogni
volta che c’è un incidente con trauma (alcune volte li mettiamo la
crema all’arnica ma le diamo qualche granulo che aiuta in
questi casi). Infatti ha azione antinfiammatoria e controllo
del dolore, noi con Maia abbiamo provato che li fa bene dal momento
in cui quando si fa male è lei stessa ha cercare la crema e con i granuli
smette di piangere!

Ma il problema è cominciato alle cinque
di mattina: ha iniziato a vomitare. Due volte la notte, poi la mattina ha
presso il biberon di latte di riso, più tardi un pezzo di pizza
bianca e ha tenuto tutto, ma dopo pranzo ancora una volta a
vomitare… a quel punto il papà ha voluto portarla in ospedale per
un controllo, che in realtà in caso di vomito qualche ora dopo un
colpo in testa va fatto. Il nostro medico antroposofico, a chi
abbiamo sentito solo dopo andare in ospedale perchè di sabato non è
a studio, ci ha detto che solo con il vomito come sintomo non è
sufficiente per allarmarsi (magari perdita del equilibro, mal di
testa, sonnolenza) e che ci potevamo evitare la lastra. Ma noi ci
sentivamo più tranquilli se la vedeva un medico e poi quando uno è
in ospedale diventa difficile non fare quello che i medici dicono per
cui la lastra gliela abbiamo fatto (io avrei preferito rismarmiarsela) e ovviamente era tutto a posto, Maia
stava benissimo ma aveva l’influenza intestinale e volevano
lasciarla in osservazione, a questo sì mi sono negata e ho firmato
per andare a casa. Sono una mamma convinta che il migliore posto per
mia figlia sia casa sua con tutte le nostre attenzioni, cure, coccole
che rinforzeranno Maia più di quanto lo può fare un ospedale.
Infatti l’ospedale è necessario quando purtroppo non si parla di
osservazione, allora lasciamo il posto libero per quelle difficili
situazioni.

Per cui siamo tornati con un’influenza
intestinale da curare, mangiando riso integrale (poco) e bevendo
latte di riso, appena oggi martedì ha mangiato qualcosa  (tofu), e
la dissenterìa migliora pian pianino. Ha fatto un pochino di febbre domenica,
dorme un po’ più del normale ma già oggi mentre scrivo è ai
giardini sotto casa a giocare con gli altri bambini e con suo papà
che la guarda.

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