Traslocare con bambini

È da un po che non scrivo sul blog,
tra foto di bambini ai nidi e l’ultimo cambio di casa il tempo si è
ridotto moltissimo. Proprio per aiutare ad ottimizzare i tempi è
che scrivo su come organizzare un trasloco quando siamo
genitori.

Per tutte le questioni organizzative
quando abbiamo un bambino bisogna essere molto molto più attente, ci sono alcune situazione che richiedono molta energia e tempo, allora bisogna capire prima
di tutto che non è necessario farcela da soli e che chiedere aiuto
non è soltanto una comodità per noi ma piuttosto una forma di
risparmiare tempo che potremo dedicare ai piccolini che al di là di
tutto aspettano noi, sereni.

Quindi non esitare a chiedere aiuto!
Non esitare a spendere soldi in un imbianchino, che anche se costa e
possiamo farlo noi alla fine viene a costare meno di tutto il delirio
famigliare che può portare con sé una casa nuova.

L’anno scorso abbiamo traslocato con
Maia che aveva 6 mesi. Ci siamo trovati che la casa non era a posto
il giorno che siamo entrati (ma anche usciti dalla casa vecchia), la
proprietaria aveva deciso di fare l’impianto elettrico nuovo e tutte
le parete erano piene di cemento a vista d’occhio, una montagna di materiale in quello
che doveva essere la cucina, una quantità di polvere tale che appena sono
entrata ho iniziato a starnutire e ho dovuto andare via. Ho chiamato
la moglie di mio suocero a chiederle di urgenza di venire a pulire la
casa alle 6 am prima che arrivassero col camion dei mobili. Per cui le
due prime settimane della casa nuova le abbiamo passate in un
appartamento vuoto nello stesso palazzo del nostro che la padrona
“gentilmente” ci ha dato, dormendo tutti e tre in un divano letto
e mangiando per terra cose scaldate con il microonde (contro tutti i
miei principi alimentari),fortunatamente Maia ancora era con allattamento a richiesta. La casa della suocera era piena delle nostre
cose, e forse anche un pò piena di noi. Suocero con malumore che veniva la domenica a imbiancare, il
papà scappando dal lavoro, qualche amico a dare una mano, tanto
sapore di avventura ma che per la situazione non era il caso.

Quest’anno abbiamo traslocato per colpa
di un vicino matto che non ci lasciava vivere, violento che saliva
sul nostro pianerottolo ad strillare se Maia correva per casa…

Ho deciso che questo trasloco avrebbe
presso del nostro tempo il meno possibile (per quanto si può), e
credo sia andata bene (tra altro questa casa è molto molto più
bella e grande dell’altra ed è in un primo piano), ecco come mi sono roganizzata:

  •  
    ho contattato una signora peruviana che mi ha aiutato ad smontare la casa e a fare le scatole (tutto negli ultimi 2 giorni,
    prima ero a fare foto a Roma ma meglio, con una bambina di 20 mesi
    non si può avere la casa in scatole), anche lei poi mi ha aiutata a montare la casa nuova.

  • ho trovato un imbianchino argentino
    (economico) che ha fatto il lavoro mentre la casa nuova era vuota

  • la signora peruviana ha pulito la
    casa nuova e quindi era perfetta per l’entrata di una bambina

  • la babysitter: la nostra adorata
    Mercedes si è tenuta Maia fino al pomeriggio all’uscita del
    micronido.

    Ci sono ancora tante cose da fare ma
    il lavoro di forza, quello che ci lascia morti e senza energie per
    Maia, per lavorare, per pensare a come fare con tutto lo abbiamo
    fatto in squadra, capendo finalmente che da soli non c’è la
    facciamo.

    Consiglio quindi chiedere aiuto, e se
    non ci piace chiedere favori allora risparmiare da altri parti,
    lavorare di più ma pagare a qualcuno che è disposto a farlo e
    quindi aiutarci a tutti a stare più sereni. Non serve essere degli eroi per il mondo, ma è necessario essere degli eroi per i nostri figli, loro hanno bisogno di noi.

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