Torino passa al digitale terrestre

E noi rimaniamo senza televisione!
Il nostro rapporto con la televisione è controverso, è da tempo che abbiamo la curiosità di vivere senza e adesso scopriremo come si fa…
Anche se sono io quella che più guarda la tv in casa (la sera dopo aver fatto dormire Maia) sono stata sempre la sua più acerrima nemica.
Quando siamo andati a vivere insieme, Maia ancora non era nata, avevamo in un bilocale due televisori. Io odiavo la tv in cucina e tuttora mi sembra una cosa di cattivo gusto sia dal punto di vista decorativo che dal punto di vista sociale: la cucina è il posto in comune per eccellenza e una tv rompe l’incanto dei profumi, colori e sogni del mangiare, di chi lo prepara e di chi lo mangia. La tv interrompe i racconti quotidiani a cena, a pranzo. Ma non avevo ancora l’autorità per dire al futuro papà che volevo buttare giù dal balcone quella tv. In quel periodo viaggiavo molto a Roma e una volta mi chiamò dicendomi "è successa una cosa terribile! si è rotta la tv della cucina!", io ho cercato di nascondere la mia allegria e gli ho detto che una sola tv in casa magari ci bastava… poi, mentre ero nel treno del ritorno, mi ha mandato un sms: "ho a casa una sopresa per te"… era una televisione! Ho dubitato molto in quel momento della nostra capacità di comunicazione e quindi ho odiato ancora di più quella tv, ma non potevo dire niente ("non sai che sforzo portarla sù per quattro piani senza ascensore")…
Poi è arrivata Maia e ho vinto: via la tv della cucina e mettiamo l’amaca!
Adesso abbiamo una bella grande tv per guardare i film nella nostra camera da letto, cosa che non succede mai perchè quando Maia si addormenta dobbiamo ancora lavorare o siamo così stanchi che possiamo solo morire davanti al peggiore programma televisivo che consenta il maggior riposo neurologico.
Oggi i suoi canali verranno spenti e abbiamo deciso di non comprare il decoder. Non so come farò a vivere senza telegiornali, senza vedere linea notte e la mia maestra Botteri, ma faremo una prova di sopravvivenza.
Chi sa fino a quando riusciremo a vivere senza? Chi sa quanti film arretrati riusciremo a vedere adesso che non abbiamo possibilità di perderci in Miss Italia o Bruno Vespa… per fortuna mi rimane il Dottor Forbice su radio RAI 1 perchè, come spiego al papà di Maia, è necessario seguire quei programmi per sapere cosa pensa l’Italia, per fare parte della “realtà” e non lasciare quell’ultimo filo che ci tiene attaccati alla società. Anche se un respiro non può fare altro che un gran bene!
E quindi a differenza di tutti quelli che queste settimane fanno file e file a MediaWorld per chiedere un finanziamento a tasso zero per comprare una nuova tv con il decoder dentro, noi staremo qui a vedere cosa succede dentro di noi, coi nostri libri, coi nostri blog.

 

 

This entry was posted in Psycho. Bookmark the permalink.

One Response to Torino passa al digitale terrestre

  1. MAnuela says:

    Strano il rapporto con la TV. Personalmente, ho vissuto senza lo scatolone animato per ben 11 anni, senza sentirne troppo la mancanza. Per tenermi informata ho sempre letto i quotidiani. Per vedere film, scelti da me, il pc. L’anno scorso una mia amica che traslocava mi ha regalato una TV ENORME che abbiamo messo in salotto. E’ stata una tragedia: ho trascorso il primo mese INCOLLATA davanti allo schermo, senza poter distogliere lo sguardo, tipo ipnotizzata. Guardavo di tutto: gran hermano, pubblicità, i programmi più cutre della tv spagnola, programmi di ricette…Adesso la utilizziamo solo per il telediario la sera o se danno qualche buon film. Ma tra poco arriverà il decoder obbligatorio anche qui. Suppongo che tornerò alle origini della NO-TV. Besos! 🙂

Comments are closed.