Un bel respiro

Settimana scorsa abbiamo fatto una cosa che invito a fare a tutti: un bel viaggio di famiglia. In mezzo dell’autunno tourinese, di asilo nido e malattie varie, di stress di lavoro e di stress di non lavoro abbiamo presso un aereo e siamo andare cinque giorni a Barcellona.
Ci hanno regalati i biglietti aerei comprati con un po di anticipo e quindi pagati 30 euro andata e 30 euro ritorno tutti e tre, un totale di 60 euro incluso le tasse di Maia che sono la parte più costosa del viaggio. Siamo rimasti a dormire a casa di una carissima amica che ha una bambina due mesi più piccola della nostra e quindi così non solo abbiamo risparmiato un albergo (che sarebbe stato impossibile per la nostra economia attuale) ma le due bimbe che si parlavano in tre lingue diverse e si capivano solo tra di loro(catalano, italiano e castigliano) si sono divertite moltissimo e diventate amiche mentre le loro madri si emozionavano come se fossero uscite da una telenovela sudamericana e non dal centro sociale più grande d’Europa (ma a fin dei conti questo cosa importa?). Sta di fatto che quando siamo tornate a casa Maia piangeva e gridava “Antonia Sonia aereo avion avion” per farci capire che voleva tornare a giocare con la sua nuova amica romana catalana.
Barcellona è una bella città bellissima. E’ una buona opzione per viaggiare con bambini piccoli: ci sono parchi giochi ogni pochi passi, la temperatura è come se uno fosse a Napoli, e la spiaggia cosi vicina da farsi una passeggiata la mattina e giocare nella sabbia senza indossare il giubbotto a fine novembre! E un’altra cosa buona: i taxi costano poco.
Non abbiamo avuto tempo di scrivere neanche una cartolina pressi tra pannolini e guida turistica, non abbiamo fatto quasi foto (però abbiamo posato tutti e tre sopra il drago di Gaudì) ma ci siamo divertiti tantissimo. Maia si è goduta  mamma e papa insieme, noi abbiamo stoppato un po’ lo stress, anche se non ci siamo proprio riposati, e siamo tornati più tranquilli e contenti. Abbiamo cenato a casa di un cuoco catalano e mangiato come non lo facevamo da quando Maia è nata, abbiamo bevuto buon vino iberico. Sono andata a trovare la mia amica Caterina, che non vedevo da 15 anni, e ho trovato su facebook, ho conosciuto i suoi due figli piccoli, suo compagno e loro hanno conosciuto la mia piccola famiglia. Ci siamo abbracciate forte e sono rimasta felice di vederla madre, immigrata come me che cerca di integrarsi e ci sta riuscendo nel paesino dove abita e nell’Università dove fa il suo master.
Barcellona non è lontana, e in realtà nessun posto è lontano, la cosa importante è uscire un po’ della routine e trovarsi del tempo per stare insieme. I bambini hanno bisogno e noi, stressati nella giungla della sopravvivenza cittadina, non solo abbiamo bisogno per andare avanti ma principalmente abbiamo bisogno di vivere, di fermarci cinque giorni per goderci questi piccoli fiori che giorno dopo giorno crescono, cambiano e se non ci fermiamo quasi quasi non li vediamo!
Per cui, in questo blog che si propone di aiutare ad altri genitori condividendo le nostre esperienze, condivido e invito a prendere dei biglietti super economici, andare a casa di amici con bambini e passeggiare per qualche giorno, parlare con il mondo in una lingua diversa e dedicare giorno e notte a  cose essenziale.
Queste sono le fotografie che rimangono nel cuore.

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2 Responses to Un bel respiro

  1. Manuela says:

    Sarei dovuta venire a casa di Silvia per conoscere3 Maia e invece, causa impedimenti momentanei, non è stato possibile! Alla prossima vota allora: magari anche in tempo per conoscere il bimbo che sto aspettanto!:)
    Manu

  2. Miriam says:

    salve ho letto il post sul kefir e sarei molto interessata.Mi chiamo Miriam e ho una bambina di 10 mesi e credo che li farebbe molto bene a lei e a me che l’allatto ancora, io abito a torino, sarebbe cosi gentile di dirmi come posso fare?grazie mille

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